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Organizzazione mostre e personali
Galleria d’Arte Paleani
e Centro internazionale di studi geocartografici storici
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Il novecento: da Roma a Mosca
Repubblica di San Marino - Palazzo Graziani dal 2
marzo al 31 marzo 2019 curatori Luca Bezzetto -
Ernesto Paleani Trattasi di una mostra di 53
opere (dal cubofuturismo al suprematismo) oltre ad
alcune pregevoli sculture, del periodo che
intercorre tra il 1912 e il 1930.
Compartecipazione della Fondazione SUSKOV di San
Marino con la presentazione di alcune opere di
notevole valore artistico. KÜÇÜK Museum - Eco Con
Temporary Art & Design Exhibition — San Marino 3
ARROWS S.c.ar.l. Dogana - Repubblica di San Marino
Ernesto Paleani Editore - Pesaro - Italia |
Le avanguardie russe testo di
Ernesto Paleani
Le radici delle Avanguardie russe sono legate al
collezionista Sergej Shchukin che, dopo aver già
raccolto una ricca collezione di pittura
orientale e di arte sacra, conobbe a Parigi il
mercante d’arte Durand-Ruel che lo guidò
all’acquisto di opere di Claude Monet. Nacque
così la sua collezione d’arte moderna che
diventò il punto di contatto degli artisti russi
con l’arte occidentale. Dal 1903 gli
interessi di Shchukin si indirizzarono verso il
postimpressionismo (soprattutto Gauguin e van
Gogh) per arrivare a Matisse, ai Fuaves, ai
Picasso del periodo blu e rosa ed al cubismo
analitico. Un altro evento importante fu, nel
1899, la mostra di pittura impressionista
francese, organizzata da Sergej Pavlovich
Djaghilev, che suscitò negli artisti più attenti
le prime reazioni all’accademismo imperante.
Djaghilev fondò la rivista “Il mondo dell’arte”
che ebbe una grande influenza sul mondo
artistico russo. Nel 1906 Djaghilev, il
creatore del balletto russo, inteso come esempio
di arte integrata, organizzò a Parigi al Salon
d’automne l’”esposizione d’arte russa” dove,
accanto alle icone, vennero presentate opere di
pittori che gravitavano intorno alla rivista.
Nel 1907 la “Rosa azzurra” di cui facevano parte
Larionov, Gontcharova e Malevič, organizzò una
mostra di opere che cercavano di conciliare la
tradizione locale con le soluzioni formali
dell’avanguardia internazionale. I pittori erano
in stretto contatto con poeti e scrittori
riunitisi intorno alle riviste “Bilancia” (Vesi)
e “Vello d’oro” (Zolotoe runo). La “Rosa
azzurra” fu la prima mostra di gruppo ad avere
un programma estetico unitario, legato al
simbolismo. Nel 1908 l’industriale moscovita
Ivan Morosov incontrò a Parigi Picasso da cui
acquistò numerose opere precubiste per la sua
collezione dove erano già presenti Cézanne,
Renoir, Gauguin, Monet e i Nabis. Nello
stesso anno la rivista “Vello d’oro” (Zolotoe
runo) fece conoscere opere di Braque, Rouault,
Matisse etc. Nel dicembre 1909 uscì a San
Pietroburgo il primo numero della rivista
“Studio degli Impressionisti”, fondata da
Nicolaj Kulbin che si proponeva di creare
«l’arte libera come base della vita».
Larionov fondò il gruppo “Fante di quadri”n
(Bubnovij Valet). Nel 1910 Kandinsky espose
al “Secondo salone internazionale” le sue
Composizioni n. 1,2,3: la Composizione n.1 è
definita “primo acquerello astratto”. Nel
settembre 1910 la pittrice russa Liubov Popova
fece visita a Milano a Marinetti che si recherà
poi a San Pietroburgo. A Mosca nel dicembre
1910 venne allestita la prima mostra del gruppo
“Il fante di quadri” di cui facevano parte un
gruppo di pittori di tendenza postimpressionista
tra cui Alexandra Exter, David Burlik, Nicolaj
Kulbin, Mikail Larionov, Natalia Goncjarova,
Kasimir Malevič, Wadimir Tatlin, Marc Chagall.
Negli Statuti era enunciato «Lo scopo della
Società di Artisti Fante di Quadri è diffondere
concetti moderni su problemi di belle arti». Con
queste mostre gli organizzatori volevano affaire
a giovani artisti russi la possibilità di far
conoscere le loro opere «cosa molto difficile
nell’esistente indolenza e chiusura delle nostre
sfere artistiche». Il titolo Fante di Quadri era
scelto come simbolo di giovane entusiasmo e
passione «perché il fante è il simbolo della
giovinezza e i quadri del sangue in ebollizione»
Si caratterizzava per il netto rifiuto di
predecessori e contemporanei, che si traduceva
in opere deliberatamente provocatorie e di
evidente scherno nei confronti dei gusti e degli
ideali borghesi. I “Fanti” si ispiravano
piuttosto alle icone, al folklore nazionale e
all’arte “primitiva”: fotografia provinciale,
insegne di negozi, lubki, giocattoli.
Marinetti, accompagnato da Nicolaj Kulbin,
visitò la mostra del Fante di quadri e Larionov
eseguì un ritratto del futurista italiano. Fu
pubblicato a San Pietroburgo “Il vivaio dei
giudici” (Sadok sudej) con scritti di
Chlebnikov, David e Nicolaj Burljuk, Elena Guro,
Vasilij Kamenskij. Nel 1911 David Burljuk e
Vasilij Kamenskij diedero vita al gruppo
artistico-letterario “Gileja” (il nome russo
della Scizia che Erodono indicava come terra
abitata da popolazioni barbare). I membri si
facevano chiamare “Budetljanin” (uomini del
futuro) ed esaltavano il nuovo primordiale,
inatteso, il gusto dello scandalo. Nel 1912
Larionov, Goncjarova, Malevič, Tatlin, Kulbin,
Chagall si staccarono da “Il fante di quadri” ed
organizzarono la mostra del nuovo gruppo “La
coda dell’asino” (Oslinij Chvost). Larionov
presentò, accanto a tele sul tema dei soldati
con temi della pittura popolare russa, le sue
prime ricerche “raggiste”. Goncjarova espose i
suoi primi acquerelli raggisti tra cui
Primavera. Nel 1912 Goncjarova dipinse Il
ciclista, opera in cui unisce influenze del
Futurismo ad altre cubiste. Una netta influenza
futurista è evidente nell’opera L’arrotino che
Malevič dipinse lo stesso anno. L’influenza
del cubismo e del futurismo creò il filone
designato come Cubofuturismo, una pittura
astratta che associava la scomposizione cubista
dell’oggetto alla dinamicità ed al vigore
coloristico del futurismo, dai movimenti cubista
e futurista derivò l’uso di inserire giochi
verbali e neologismi nelle opere. Nello
stesso anno il gruppo “Gileja” pubblicò il
pamphlet “Schiaffo al gusto corrente” con
scritti di Burljuk, Kandinskij, Majakovskij in
cui si esaltava il gusto dello scandalo e
dell’insuccesso. Larionov nell’almanacco “La
coda dell’asino e il bersaglio” pubblicò nel
1913 il saggio Raggisti e futuristi «Il raggismo
ha come scopo le forme spaziali che possono che
possono sorgere dalla intersecazione della
riflessione dei raggi dei vari oggetti, forme
che sono scelte dalla volontà del pittore». Sei
illustrazioni riproducevano pitture raggiste di
Larionov e Goncjarova. Nello stesso anno,
Tatlin, che aveva impostato la sua opera su
riferimenti ai paesaggi di Cézanne e su
influenze di Modigliani, realizzò i primi
“rilievi-costruzioni”. Malevič disegnò una
delle sue prime forme suprematiste Elementi
suprematisti in contrasto che, nel 1927, sarebbe
stata impiegata per la copertina del libro Mondo
non oggettivo nella collana dei libri editi
dal Bauhaus. Nel marzo-aprile 1913 dipinse
Elementi fondamentali del suprematismo, una tela
con due quadrati neri su fondo bianco. Nel
novembre dello stesso anno Malevič realizzò le
scenografie, di influenza futurista e
suprematista, per Vittoria sul sole, parole in
libertà di Krucenykh con musica di Matjuschin.
Anche Natalia Goncjarova si interessò di teatro,
realizzando per Il ventaglio di Goldoni maschere
e costumi che non si rifanno al settecento, ma
sono frutto di fantasia. Nel 1914 Wladimir
Tatlin creò i primi Controrilievi, equilibrati
nello spazio per bilanciamento di contrappesi.
Nello stesso anno Rodchenko realizzò i primi
Disegni al compasso dove linee curve determinano
zone di contrappunti ottici bianco e neri.
Alexej Krucenykh pubblicò il suo primo Poema
continuo «piccolo nido di papere – sequenza di
brutte parole»: un volumetto a fogli staccabili
e interscambiabili con testi, segni, e
litografie di Olga Rosanova. Il 18 febbraio
1915 si inaugurò nella “piccola
saladellaSocietàImperialeper l’incoraggiamento
delle Belle Arti” la I mostra di quadri
futuristi tranway V (il titolo derivava dal
contrassegno di una linea tranviaria di
Pietrogrado), organizzata da Ivan Puni, cui
parteciparono, tra gli altri, Malevič con dodici
pitture cubiste e futuriste, Tatlin con sette
Rilievi policromi. Il critico d’arte Nikolaj
Puni dedicò una monografia all’opera di Tatlin,
identificandola per la prima volta con il
termine “costruttivismo” Il 20 dicembre 1915
si inaugurò nella galleria Dobitchin di
Pietrogrado“L’ultima mostra di pittura futurista
o,10” cui parteciparono Malevič con trentanove
dipinti suprematisti e Tatlin con tredici
Controrilievi . Malevič, in contrapposizione
a Tatlin, volle formulare, in un pubblico
dibattito, i principi teorici del suo
Suprematismo, differenziandolo nettamente dal
futurismo degli altri artisti e dal
costruttivismo di Tatlin che, in risposta,
redasse un altro scritto che venne pubblicato da
Puni sul “Nuovo giornale per tutti” Il 12
gennaio 1916, nella sala dei concerti della
scuola di Tenicewski, Malevič e Puni
organizzarono una “pubblica conferenza di
divulgazione popolare” dedicata a Cubismo,
Futurismo, Suprematismo. Nikolaj Puni, direttore
di “Arte della Comunità” scrisse «L’arte del
proletariato non è un santuario dove le opere
vengono oziosamente ammirate, ma è il lavoro
nell’officina da cui escono nuovi prodotti
artistici». Malevič sottolineò che il
Suprematismo sarebbe diventato una nuova forma
d’arte, nettamente differenziata dal Futurismo
italiano e dal Costruttivismo di Tatlin. Nel
dicembre 1916 Anatoly Lunatciarsky fu nominato
“commissario del popolo per l’istruzione”, con
uffici nel Palazzo d’inverno. Per molti anni
difese l’arte d’avanguardia ed in particolare il
cinema a cui dedicò, nel 1928, il volume La
rivoluzione del cinema russo. 1917 La
Rivoluzione socialista di Ottobre assimilò le
numerose correnti artistiche, facendole
convergere nel problema della ricostruzione del
paese: l’arte venne indirizzata alle grandi
masse del popolo in un programma di propaganda
che si sviluppava nelle decorazioni delle
piazze, nelle feste di massa, nelle attività
teatrali e nella creazione dei manifesti. I
pittori dell’avanguardia accolsero con
entusiasmo la Rivoluzione e molti di loro
parteciparono all’attività dei nuovi istituti
artistici: Istituto della cultura artistica
(INCHUK), Studi statali tecnico-artistici
superiori (VCHUTEMAS), Accademia statale delle
scienze artistiche (GACHEN), Istituto statale
della cultura artistica (GHINCHUK), Unione
dell’arte nuova (UNOVIS). Nel 1917 Alexandr
Rodchenko realizzò le sue prime strutture
metalliche mobili. Nello stesso anno Marc
Chagall fu nominato “Commissario per le arti
figurative” della città di Vitebsk e Anton
Pevsner fu incaricato dell’insegnamento di
“composizione e scultura” nei VCHUTEMAS di Mosca
Vi insegnavano anche Kandinsky e Malevič che
Pevsner considerava il più grande artista
dell’avanguardia russa. Nel 1918 vennero
create le “Sezioni delle Arti Figurative” (IZO):
a Mosca ne fanno parte Kandinskij, Malevič,
Tatlin, Rozanova; a Pietrogrado Brik.
Biblioteche lettura del testo:
Biblioteca e Musei Oliveriani - Pesaro - PU
Biblioteca di archeologia e storia dell'arte
- BiASA - Roma - RM
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